Il generale Roberto Vannacci, eletto al Parlamento europeo con la Lega nel giugno scorso, detta le condizioni per fare un passo indietro all’ex segretario del Partito Democratico Pier Luigi Bersani, dopo la condanna e il decreto penale per diffamazione. L’esponente dem aveva apostrofato Vannacci con il termine «cogl****», durante una festa dell’Unità a Ravenna nel settembre 2023, parlando del libro del generale, Il Mondo al Contrario. Il neo eurodeputato è disposto a ritirare la querela, purché l’ex ministro sia disposto, oltre alle scuse, a fare una donazione a un’associazione di militari e poliziotti.
Dice Vannacci: «Sono disponibile a chiudere la vicenda da cui è scaturita la condanna dell’onorevole Bersani per diffamazione nei miei confronti ma solo se formulerà delle scuse pubbliche per il linguaggio utilizzato. Non nutro alcuna ossessione personale nei suoi confronti; tuttavia, da parte di un rappresentante delle istituzioni del suo livello, non è tollerabile l’uso di un linguaggio offensivo sul piano personale, che rischia di legittimare e incentivare violenze verbali estranee al dibattito civile».
E dunque l’eurodeputato leghista tende la mano a Bersani: «Ritiro la querela, basta che le scuse siano associate a una donazione per un’associazione di militari e poliziotti morti mentre facevano il proprio lavoro» e conclude: «Questo gesto rappresenterebbe un segnale concreto di volontà nel superare l’accaduto, oltre che un’opportunità per contribuire a una causa di grande valore morale». Assai più sintetica la risposta di Bersani: «Chiedere io scusa? Quando Vannacci lo avrà fatto con ebrei, femministe, omosessuali, neri e tutti gli “anormali” del mondo, allora io sarò disposto a porgere le mie scuse».