Una veglia di preghiera alle quattro di mattina sulla spiaggia di Steccato di Cutro, in provincia di Crotone, ha voluto ricordare i novantaquattro migranti che hanno perso la vita nel naufragio del 26 febbraio di due anni fa. Fra coloro che vi hanno preso parte c’è la leader dei dem Elly Schlein, l’europarlamentare del Pd Sandro Ruotolo, il deputato di Democrazia Solidale Paolo Ciani, il segretario nazionale di Rifondazione Comunista Maurizio Acerbi, il vescovo della diocesi di Cassano allo Jonio, monsignor Francesco Savino, oltre a diversi superstiti del naufragio, familiari delle vittime e attivisti per i diritti dei migranti.
Elly Schlein ha evidenziato la necessità di ricordare quanto accaduto a Cutro, dichiarando: “È fondamentale per noi essere qui anche quest’anno, come l’anno scorso, come l’anno prima a commemorare i novantaquattro morti, più di trenta bambini, ancora non si sa quanti dispersi della strage di Cutro. È importante essere qui accanto ai familiari, accanto ai sopravvissuti, che hanno portato le loro testimonianze, per chiedere insieme a loro verità giustizia su quello che è accaduto”.
Dice inoltre Schlein: “Stiamo ancora facendo la domanda che facevamo due anni fa e la domanda è molto semplice: perché non sono partiti i mezzi adeguati, perché non è partita la guardia costiera. La magistratura sta facendo il suo lavoro, sappiate che ci sono i processi in corso, quelli non ci competono, ma c’è una domanda politica che ancora aspetta risposta per queste vittime e per i familiari che ancora oggi chiedono giustizia”.
La segretaria del Partito Democratico ha poi aggiunto: “È stato importante riabbracciare anche i pescatori che hanno tirato fuori i corpi dall’acqua e che avevamo già incontrato l’anno scorso, noi continueremo a insistere per la piena verità e giustizia e continueremo a essere al loro fianco per ottenerla”.
Infine il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, ha espresso la solidarietà del territorio dichiarando: “Sono trascorsi due anni dalla strage di Cutro, una tragedia che si consumò alle porte delle nostre coste a causa di un naufragio che provocò 94 morti e diversi dispersi. Le vittime erano tutte in fuga dalla fame e dalla guerra e alla ricerca di una strada di speranza, un futuro dignitoso e di libertà”.