Rincaro bollette energetiche e carovita generale, il M5S attacca il governo Meloni

Giuseppe Conte - Presidente del Movimento 5 Stelle - M5S

Sul sito del Movimento 5 Stelle si registra una dura presa di posizione contro il governo Meloni a proposito del carovita, delle bollette che arrivano alle stelle, delle buste paga sempre più inadeguate, della sanità ormai giunta al collasso. Quest’anno “imprese e cittadini – recita il comunicato del partito di Conte – saranno travolti da uno tsunami di rincari”. Drammatica è la descrizione della situazione: “Imprenditori che iniziano a pensare di non potercela fare più. Madri e padri di famiglia, giovani coppie, pensionati che faticano ad arrivare a fine mese. Lavoratori con stipendi da fame, cittadini che non riescono più a curarsi”.

Impietosa è la critica all’esecutivo, che dà la colpa di tutto a inesistenti complotti, propaganda record fantomatici, ma continua a non mantenere tutte le sue promesse, ed è incapace di proporre soluzioni o sostegni. Nel frattempo “nel mondo reale il Pil è inchiodato a uno 0 virgola, le bollette sono aumentate del 44% in un anno, la cassa integrazione sta crescendo a dismisura”. La produzione industriale è giunta al ventitreesimo calo consecutivo e i salari restano bloccati. Il sistema sociale e produttivo dell’Italia è stato colpito da una crisi che sta avendo impatti devastanti sui redditi e sul potere d’acquisto delle famiglie.

Ma di fronte a tutto questo alla conferenza di fine anno la premier Giorgia Meloni è arrivata fino al punto di evitare di rispondere a una domanda sugli aumenti in bolletta, definendola una questione “alla quale non si può rispondere in 20 secondi”. Quegli stessi 20 secondi, “di assoluta vergogna”, ribatte il M5S, la Meloni li ha impiegati per “cancellare il mercato tutelato, decidere di non tassare gli extra profitti delle banche, togliere il reddito di cittadinanza a migliaia di famiglie, regalare miliardi alle industrie delle armi“.

A ciò si aggiunge la vera e propria presa in giro per i pensionati, con il rialzo delle pensioni minime della miseria di 1,80 euro, la cancellazione del fondo per la povertà educativa, l’eliminazione di Opzione donna. Così recita il comunicato in conclusione: “È tempo che tutti i cittadini indignati e delusi scendano in piazza, è tempo che il Paese si mobiliti e metta il governo Meloni davanti ai suoi fallimenti e alle sue responsabilità.

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