Il regista Premio Oscar (con “No Other Land”) e attivista palestinese Hamdan Ballal, trentasei anni, e i due palestinesi arrestati ieri sera con lui, Khaled Shanran, trentatré anni, e Nasser Shariteh, cinquante anni, hanno raccontato all’avvocato Lea Tsemel di essere stati tenuti presso una base dell’Idf fuori al freddo, per tutta la notte, ammanettati e bendati. L’arresto è avvenuto nel villaggio di Susiya a sud di Hebron, in Cisgiordania.
Secondo i testimoni, Ballal è stato letteralmente linciato da decine di coloni israeliani, alcuni dei quali bendati, che gli hanno lanciato pietre e lo hanno ferito alla testa. I soldati israeliani presenti durante l’aggressione non sono intervenuti. Secondo il resoconto dell’Idf, i palestinesi hanno risposto all’attacco dei coloni lanciando a loro volta pietre. A intervenire, spiega l’Idf, è stata una squadra della sicurezza dei coloni, che ha arrestato Ballal e i due palestinesi che erano con lui, per poi consegnarli alla polizia israeliana. Arrestato anche un colono, spiega Haaretz.
Ballal ha raccontato all’avvocato Tsemel che stava documentando l’attacco dei coloni quando è corso a casa per proteggere la sua famiglia. Poco dopo un colono è arrivato con due soldati dell’Idf, gli ha dato un pugno in faccia facendolo cadere, poi gli ha dato un calcio. I soldati israeliani hanno arrestato Ballal poco dopo e lo hanno portato da un medico dell’Idf che, secondo il regista, non ha documentato le sue ferite e gli ha fornito solo cure minime.
Ballal ha detto che dopo il suo arresto è rimasto ammanettato e bendato a terra mentre due soldati lo sorvegliavano. Il regista ha poi affermato che i soldati lo hanno picchiato e uno ha sparato due colpi di avvertimento in aria per intimidirlo. Shanran e Shariteh hanno anche testimoniato che lo stesso colono li ha attaccati a casa, accompagnato da una quindicina di individui mascherati, mentre i soldati nelle vicinanze non hanno fatto nulla per intervenire.