Pensioni, le nuove regole Inps per la reversibilità

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Attraverso la nota del 7 maggio 2024, l’Inps stabilisce che i nipoti maggiorenni orfani, che siano incapaci di lavorare e dipendenti dai nonni, hanno diritto alla pensione di reversibilità. La circolare dell’Istituto spiega in questo modo una sentenza della Corte Costituzionale del 1999, dove era stato riconosciuto che i nipoti minorenni siano equiparati ai figli se sono a carico dei nonni, pur nella presenza dei genitori.

Ricordiamo che la pensione ai superstiti è un trattamento previdenziale garantito ai familiari sopravvissuti in caso di decesso del pensionato, chiamato pensione di reversibilità. Essa consiste in una percentuale della pensione dell’assicurato deceduto e può essere erogata al coniuge, ai figli e ai loro equivalenti. In precedenza la normativa non prevedeva in alcun caso l’assegnazione della pensione di reversibilità ai nipoti.

Invece allo stato attuale la succitata nota dell’Inps recita che “la presenza di uno o entrambi i genitori non è un ostacolo al riconoscimento del diritto alla pensione di reversibilità, a condizione che sia accertata l’incapacità dei genitori di sostenere i figli, non avendo alcuna attività lavorativa e non beneficiando di alcun reddito”.

Ne consegue che se i genitori non hanno la possibilità di sostenere economicamente i figli e questi erano a carico dei nonni, alla morte di questi ultimi i nipoti hanno diritto alla stessa quota di pensione di reversibilità spettante ai figli, cioè il 70% in assenza del coniuge. Tale criterio si adotta anche per i minori di ventun anni se sono studenti, e ai minori di ventisei anni nell’eventualità che siano studenti universitari. I nipoti maggiorenni per avere direttamente la pensione di reversibilità devono essere a carico del pensionato al momento del suo decesso e incapaci di lavorare.

In tal modo i nipoti vengono equiparati ai figli in tutte le circostanze e diventano percettori della pensione di reversibilità se erano a carico del nonno o della nonna al momento della morte e soddisfano uno dei seguenti criteri: sono minori, sono maggiorenni e frequentano scuole o corsi di formazione professionale entro i 21 anni di età – entro i 26 anni nel caso di studenti universitari – sono maggiorenni e incapaci di lavorare, indipendentemente dall’età.

Non è obligatorio che il nipote vuoi minore, vuoi maggiorenne, sia convivente con il defunto al momento della sua morte. In ogni modo, come precisato dall’Inps in un’altra comunicazione del 18 novembre 2015, in caso di non convivenza, oltre all’evidenza di non autosufficienza economica, è necessario provare il mantenimento abituale da parte del nonno.

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