In un’assemblea a porte chiuse con i preti della Capitale, il Sommo Pontefice si è soffermato sul pericolo delle ideologie nella Chiesa e – secondo quanto afferma la sala stampa vaticana in una nota – “è tornato sul tema dell’ammissione nei seminari di persone con tendenze omosessuali” ribadendo “la necessità di accoglierle e accompagnarle nella Chiesa e l’indicazione prudenziale del Dicastero per il Clero circa il loro ingresso in seminario”.
Il comunicato della sala stampa vaticana continua riportando che nel pomeriggio Papa Francesco è andato all’Università Pontificia Salesiana e, nell’Aula Magna che porta il nome si San Paolo VI, ha incontrato circa duecento sacerdoti della diocesi di Roma dall’undicesimo al trentanovesimo anno di ordinazione.
Fra gli argomenti cui ha fatto riferimento, quelli della pastorale connessii alla diocesi, al ruolo e all’identità del sacerdote, e al valore e alla bellezza di essere preti. Rispondendo alle domande, il Pontefice ha parlato del modello di don Milani, definito “un grande, una luce per il prete italiano”, il pericolo di farsi invischiare dalla mondanità, e ha proclamato il bisogno di estendere l’accoglienza nelle parrocchie “a tutti, tutti, tutti!”.
Bergoglio infine ha citato con dolore le guerre in atto, in Terra Santa, in Ucraina, in Myanmar, in Congo, e gli enormi investimenti nelle armi, negli anticoncezionali, nelle spese veterinarie e nella chirurgia estetica. Sotto questo profilo ha invitato a lavorare nel magistero sociale della Chiesa, a impegnarsi di più per il bene comune, per la pace, e, in questi tempi di disimpegno e assenza di partecipazione, a impegnarsi nella “più alta forma di carità”, la politica.