Papa Bergoglio è andato oggi in Laguna per una visita pastorale a Venezia. Il Santo Padre è giunto in elicottero nel cortile interno della Casa di Reclusione femminile all’isola della Giudecca, per abbracciare le detenute e la visita alla struttura, scelta iconicamente quest’anno come padiglione della Santa Sede nell’ambito della Biennale d’arte. In seguito l’incontro con i giovani alla Basilica della Madonna della Salute e, alle 11, c’è stata la messa in Piazza San Marco.
Incontrando un’ottantina di carcerate, Papa Francesco ha detto che la prigione è una situazione dura, con i suoi problemi come il sovraffollamento, la carenza di strutture e di risorse, gli episodi di violenza, che creano tanta sofferenza alle detenute. Tuttavia può pure divenire una realtà di rinascita, morale e materiale, dove, aggiunge Sua Santità, “la dignità di donne e uomini non è ‘messa in isolamento’, ma promossa attraverso il rispetto reciproco e la cura di talenti e capacità, magari rimaste sopite o imprigionate dalle vicende della vita, ma che possono riemergere per il bene di tutti e che meritano attenzione e fiducia“.
Oltre a ciò ha sostenuto Bergoglio: “Non dimentichiamo che tutti abbiamo errori da farci perdonare e ferite da curare, io anche, e che tutti possiamo diventare guariti che portano guarigione, perdonati che portano perdono, rinati che portano rinascita. Cari amici e amiche, rinnoviamo oggi, io e voi, insieme, la nostra fiducia nel futuro”. E alla fine ha detto Sua Santità: “Care sorelle, oggi tutti usciremo più ricchi da questo cortile. Forse quello che uscirà più ricco sarò io”.