Elon Musk, l’uomo più ricco del mondo e il braccio destro di Donald Trump, ha portato avanti un attacco contro la magistratura italiana attraverso un tweet che dice: “These judges need to go”, “Questi giudici se ne devono andare“. Si tratta dei magistrati che non hanno convalidato il trasferimento dei migranti in Albania. Questo intervento a gamba tesa negli affari interni italiani ha portato a un livello più alto lo scontro in atto nel nostro Paese fra centrodestra e magistratura.
Infatti, a stretto giro di posta Matteo Salvini approva, e il suo partito, la Lega, lo segue rispondendo picche alle ragionevoli rimostranze dell’Anm, che esprime “sconcerto” in quanto, come sostiene la vicepresidente Alessandra Maddalena, “qui non è più in gioco l’indipendenza della magistratura, ma si tratta della sovranità dello Stato italiano. Innanzitutto bisognerebbe pensare a questo tipo di difesa e poi a quella della giurisdizione”.
Intanto questi attacchi e queste ingerenze negli affari interni italiani dell’oligarca americano non sono garbati al nostro Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che lo richiama al giusto rispetto: “L’Italia è un grande Paese democratico e devo ribadire, con le parole adoperate in altra occasione, il 7 ottobre 2022, che sa badare a se stessa nel rispetto della sua Costituzione“. Il riferimento è alla replica fatta a suo tempo alla ministra francese Boone, sempre a proposito del trattamento della questione migratoria.
Tuttavia il tycoon statunitense autore di questo intervento totalmente fuori contesto, invece di riconoscere la propria ignoranza decide di alzare i toni del confronto e, rilanciando un post su X che parlava della questione, definisce “inaccettabile” la presa di posizione dei magistrati italiani. “Le persone in Italia vivono in una democrazia o è un’autocrazia non eletta a prendere le decisioni?”, ha scritto.
Sergio Mattarella, in risposta agli attacchi ad alzo sero di Musk, evidenzia che il mancato rispetto della sovranità italiana è particolarmente grave per il fatto che il magnate è “in procinto di assumere un importante ruolo di governo in un Paese amico e alleato“. E dunque, a maggior ragione, “deve rispettarne la sovranità e non può attribuirsi il compito di impartirle prescrizioni“.