La presidente dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane, Noemi Di Segni dichiara: “Non ci faremo dire da nessuno che noi siamo i nuovi fascisti. Abbiamo combattuto per la Liberazione con i nostri partigiani e con la Brigata ebraica, nonostante le persecuzioni e il tradimento nei nostri confronti con le leggi razziali”. La Di Segni osserva ancora che i concetti di Liberazione e libertà non vanno dati per scontati, né dissociati per trasferirli in altri contesti, tipo gli ebrei o Israele.
Il presidente dell’Anpi di Milano, Primo Minelli, esprime solidarietà per la Brigata ebraica e dice che sarebbe singolare che in una manifestazione antifascista non si esaltasse il sistema democratico. “Perciò – sostiene Minelli – prendiamo come positivo lo striscione della Brigata che invoca la democrazia. Così come è curioso che uno striscione con la scritta ‘cessate il fuoco ovunque’ inneschi una polemica. Lo dicono tutti, il Papa, l’Onu, non può dirlo l’Anpi“.
Minelli chiarisce inoltre che la Brigata ebraica che parteciperà al corteo del 25 aprile perché ha dato il suo contribuito alla Resistenza. E specifica. “Poi, se qualcuno decide di non venire, prendiamo atto delle decisioni dei singoli. Noi siamo contenti che partecipi la Brigata ebraica perché è figlia anch’essa della lotta di liberazione. Abbiamo condannato fin da subito l’assalto del 7 ottobre e il modo barbaro con cui sono state fatte queste cose, abbiamo detto subito che non si devono usare ostaggi per fare guerra”.