L’approssimarsi della stagione invernale e l’incrementarsi della diffusione dei virus respiratori, come Covid, influenza o virus respiratorio sinciziale, hanno messo in allarme i direttori di certi nosocomi che, come previsto dall’ultima circolare Covid, possono scegliere di reintrodurre l’obbligo della mascherina per l’ingresso nelle strutture o per certi reparti più sensibili.
Questa scelta per esempio è stata fatta dall’ospedale di Brescia che – dato l’aumento dei casi Covid in zona – ha ripristinato l’obbligo di indossare i dispositivi di protezione Ffp2. Ma, come sostiene Federsanità Anci non è l’unico. “In queste settimane in molte regioni del Paese, come ad esempio in Campania, sono state diramate indicazioni per gli ospedali per l’utilizzo dei dispositivi di protezione soprattutto per i reparti a rischio. L’aspetto epidemiologico è importante ma di più lo è la consapevolezza dei cittadini nello scegliere comportamenti adeguati”.
Il primo luglio scorso erano venute meno le pregresse misure anti-Covid, come le mascherine nei reparti con fragili. La circolare del ministero della Salute apriva però alla discrezionalità dei direttori sanitari che possono “valutare l’opportunità di disporre l’uso dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie nei diversi contesti della propria struttura, tenendo conto della diffusione dei virus a trasmissione aerea, delle caratteristiche degli ambienti nonché della tipologia di pazienti, lavoratori o visitatori che li frequentano, in funzione del livello di rischio di infezione e/o trasmissione”.
E in effetti in certe realtà che preferiscono ‘prevenire’ eventuali problemi sta accadendo proprio questo. L’appello che fa Federsanità Anci è per l’unico scudo ai virus respiratori, dal Covid all’influenza: la vaccinazione. “Serve vaccinarsi: aderire alle campagne che tutte le regioni stanno mettendo in atto per mettersi al sicuro. E questo soprattutto per gli anziani, le categorie fragili e le persone con sistemi immunitari compromessi”.