Assegno di inclusione, il requisito che lo fa perdere, tutte le novità

Giorgia Meloni - Presidente del Consiglio dei ministri - Governo Meloni

Il Reddito di Cittadinanza è stato abolito dal governo Meloni. Al suo posto è stato introdotto l’Assegno di inclusione, il che ha comportato una netta diminuzione del numero dei percettori, perché sono cambiati i criteri di accesso. Ciò ha prodotto effetti negativi nei confronti di coloro che percepivano il RdC e che, ad oggi, non soddisfano i nuovi requisiti. Nelle intenzioni dell’esecutivo, il bonus dell’Assegno di inclusione dev’essere riservato esclusivamente a coloro che non possono lavorare.

Ma oltre a ciò, ci sono altri requisiti che stanno ingiustamente escludendo famiglie, le quali in realtà dovrebbero beneficiare di tale supporto. Un esempio evidente è quello del criterio legato al patrimonio immobiliare. Molti Centri di Assistenza Fiscale (Caf) hanno, infatti, evidenziato che questo requisito penalizza numerose famiglie in difficoltà economica, impedendo loro di accedere anche al contributo di 350 euro del Supporto per la formazione e il lavoro.

In effetti, chi possiede una casa con un valore Imu superiore a 150.000 euro è automaticamente escluso dall’Assegno di inclusione, senza tenere conto del reddito complessivo della famiglia. Ci sono dunque effetti negativi per molte persone, le quali sotto i governi Conte e Draghi percepivano il Reddito di Cittadinanza ma che, oggi, non possono più accedere all’Assegno di inclusione e al Supporto per la formazione e il lavoro, poiché entrambe le misure sono dotate del criterio immobiliare.

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