Anche quest’anno l’8 marzo è un momento opportuno per puntare i riflettori sui diritti delle donne mettendo l’accento in particolare sull’uguaglianza di genere, il lavoro, la famiglia, la discriminazione e sulla violenza contro le donne. Viene comunemente chiamato Festa della Donna, ma, per i motivi che abbiamo appena addotto, è più corretto però definirla con il suo nome ufficiale, Giornata Internazionale della Donna.
La Giornata Internazionale della Donna fu celebrata per la prima volta il 28 febbraio 1909 negli Stati Uniti per iniziativa del Partito Socialista americano. Si trattava di anni di grande e vivace fermento negli ambienti femminili, dove l’oppressione e la disuguaglianza stavano inducendo le donne a diventare più attive nella lotta per il cambiamento: l’anno prima, nel 1908, quindicimilamila donne avevano marciato per New York chiedendo orari di lavoro ridotti, una paga migliore e, soprattutto, il diritto di voto.
La prima Festa della Donna a essere celebrata l’8 marzo fu nel 1914, forse perché quell’anno cadeva di domenica. Nel 1917 ci fu invece un’altra manifestazione, sempre l’8 marzo, nella quale le donne di San Pietroburgo, capitale dell’impero zarista russo, scesero in piazza per chiedere la fine della Prima guerra mondiale. Quattro giorni dopo lo zar abdicò e il governo provvisorio concesse alle donne il diritto di voto: questa fu una delle prime e più importanti manifestazioni della Rivoluzione di febbraio (perché, per il calendario giuliano all’epoca in vigore in Russia, avvenne il 23 febbraio). Dopo la Rivoluzione bolscevica, nel 1922 Vladimir Lenin istituì l’8 marzo come festività ufficiale.
In Italia fino agli anni Settanta l’8 marzo è sempre stato considerato una festa di sinistra: per questa ragione durante i vent’anni di regime fascista la festa della donna non fu mai particolarmente presa in considerazione. Nel 1946, appena finita la guerra, si festeggiò la Giornata internazionale della donna per la prima volta, anche se la Democrazia Cristiana era piuttosto ostile. L’Italia è inoltre uno dei pochi Paesi in cui c’è l’uso di regalare la mimosa alle donne l’8 marzo, un fiore diffuso proprio in questo periodo e particolarmente caro alla lotta partigiana.
In seguito la Giornata Internazionale della Donna è stata ufficialmente fissata per l’8 marzo dalle Nazioni Unite nel 1975. Dal 1996 in poi per ogni anno viene fissato un tema specifico: il primo fu “Celebrare il passato, pianificare il futuro”, seguito nel 1997 da “Donne al tavolo della pace”, nel 1998 da “Donne e diritti umani”, nel 1999 da “Un mondo libero dalla violenza contro le donne”. Per il 2025 il tema è “Per TUTTE le donne e le ragazze: diritti. Uguaglianza. Empowerment”. Negli ultimi anni l’8 marzo sta abbandonando la connotazione celebrativa prevalente per molto tempo e ha ripreso il il suo significato politico.