Non si arresta il conteggio dei morti nel Pese iberico a seguito della catastrofica alluvione che lo ha colpito – soprattutto nella regione di Valencia – in questi giorni. Le vittime accertate sono 205, ma i l’esorbitante numero dei dispersi – oltre 1.900 – fanno purtroppo prevedere che il bilancio non finirà di aggravarsi nelle prossime ore. Nel frattempo aumentano anche le urgenze dei sopravvissuti, con migliaia di persone rimaste ormai da diversi giorni senza luce e senza acqua potabile e con scarsità di viveri.
Intanto l’allerta meteo per la perturbazione Dana è ben lungi dall’essere esaurita, come ha ribadito in queste ore anche il primo ministro Pedro Sánchez. Dopo le inondazioni di strade e case nella provincia andalusa di Huelva nella notte fra giovedì e venerdì, l’allerta si è spostata soprattutto verso le isole Baleari, al punto che le autorità locali sui social site hanno avvisato che “serve molta precauzione“.
Nel frattempo nell’area di Valencia è stato rinforzato il contingente dell’esercito – che conta già più di 1.700 effettivi sul territorio – destinato a quelle zone per assistere le popolazioni in difficoltà. Oltre a ciò, sono scesi in campo anche migliaia di volontari: un’immensa fiumana di gente armata di pale, scope, cibo e bottiglie d’acqua è partita a piedi dal centro città verso le aree dell’hinterland che sono epicentro della catastrofe.
A tale proposito, una delle preoccupazioni più assillanti rimane quella di rintracciare chi manca all’appello, in quanto effettivamente in molte delle zone più devastate la situazione è ancora di totale caos, con melma, detriti e pattume in ogni luogo, strade bloccate e automobili ammucchiate. Purtroppo non sono pochi i punti in cui si paventa che possano esserci cadaveri non recuperati.