Di qui a un giorno viene il momento di congedarci dall’ora legale, entrata in funzione il 31 marzo di quest’anno, per dare il ben tornato all’ora solare. La data in cui avviene il cambio è quella del 27 ottobre 2024, più precisamente nella notte tra sabato 26 e domenica 27 ottobre 2024, quando occorrerà spostare le lancette indietro di un’ora, posizionandole dalle tre di nuovo alle due.
Fra i potenziali effetti negativi ci sono irritabilità e malumore per un paio di giorni per qualche soggetto predisposto, come spiega Luigi Ferini Strambi, professore ordinario di neurologia all’università Vita-Salute San Raffaele di Milano e direttore del Centro di medicina del sonno dell’ospedale San Raffaele. In effetti ci troviamo di fronte all’effetto collaterale conosciuto con il nome di mini jet lag nel quale qualcuno potrebbe incappare con il ritorno dell’ora solare. Infatti, sebbene si potrà dormire un’ora di più, “fino al 10% degli italiani ne potrebbe risentire”, ha segnalato Strambi, precisando che a risentirne più degli altri potrebbero essere quelle persone “abituate a svegliarsi presto”.
Questo passaggio, ha proseguito l’esperto, può essere paragonato a un breve viaggio, nel quale occorre “cambiare un po’ il fuso orario, anche se si tratta soltanto di un’ora”. Situazione che, in alcuni casi, potrebbe comportare un leggere scombussolamento generale, nell’ambito di una sensazione che “rende più irritabili e può portare una maggiore instabilità d’umore”. Va detto, comunque, che questo stato è assolutamente passeggero dal momento che “rientrerà nel giro di poco”, visto che “è più problematico per il fisico il cambiamento ‘primaverile’, per il passaggio all’ora legale, che non quello che si concretizza nel periodo autunnale.