Tende a configurarsi la nuova riforma della Giustizia, su cui ci sono già certi capisaldi: carriere separate per i magistrati, due Csm e l’eventualità di un’Alta Corte, in altri termini un organismo che darà giudizi su “requirenti” e “giudicanti”. Si tratta di una serie di misure costituzionali, che saranno presentate prima delle Elezioni Europee. Il tutto si profila da un vertice allargato a Palazzo Chigi al quale hanno preso parte la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il guardasigilli Nordio e il suo vice Sisto, il sottosegretario Mantovano, i sottosegretari di Palazzo Piacentini, i presidenti delle Commissioni di Camera e Senato e i responsabili della Giustizia dei partiti di governo.
Da tale vertice è venuto fuori il definitivo compimento della convergenza sulla separazione delle carriere dei magistrati – che vengono distinti fra giudicanti e requirenti e di conseguenza con separati concorsi di accesso – e la creazione di due Consigli superiore della magistratura, mentre è ancora in essere una discussione sul sistema di nomina dei togati, per specificare se sarà a sorteggio ‘secco’ o ‘mediato’. Nel secondo caso, per l’elemento togato, i magistrati i quali si possono candidare al Csm che saranno sorteggiati verrebbero in seguito sottoposti a un vaglio successivo. Non si considera invece la possibilità della nomina di metà dei componenti del Csm da parte dell’esecutivo.
Tuttavia, in momenti più recenti, si sta facendo largo però con maggiore definizione la possibilità dell’istituzione di un’Alta Corte che abbia il compito di giudicare tutti i togati. Tale proposta sarebbe eventualmente ripresa da quella che è stata denominata Bozza Boato, preparata dall’allora parlamentare Marco Boato nel corso della Bicamerale per le riforme di Massimo D’Alema. La Corte di giustizia della magistratura si sarebbe dovuta interessare, stando a quel documento, dei “provvedimenti disciplinari nei riguardi dei giudici ordinari e amministrativi e dei magistrati del Pubblico ministero”.
E ancora, recita ulteriormente la bozza che “la Corte è altresì organo di tutela giurisdizionale in unico grado contro i provvedimenti amministrativi assunti dai Consigli superiori della magistratura ordinaria e amministrativa”. Oltre a ciò, la “Corte è formata da nove membri, eletti tra i propri componenti dai Consigli superiori della magistratura ordinaria e amministrativa“.